Ipocrisia
Contorta, tortuosa si avvinghia su me
come una viscida melma animata
Poi lentamente il mio corpo l’assorbe
per la pigrizia di non volerla scrollare
Subdola, infida comincia a tramare
crescendo pian piano sulla mia complessità
Ormai è dentro me, l’ho fatta entrare
ma che vuoi che sia un po’ d’ipocrisia?
Quindi sereno trascorro i miei giorni
con questo male che mi sembra bene
ma spesso sto male, e sento parlarmi
un debole eco che risuona costante
E' la coscienza che viene a cercarmi
la mia stessa vita che vuole salvarsi
Ad allarmarmi che dentro c’è male
Che quella cosa non vuole fermarsi
ma sta crescendo e si sta complicando
che devo muovermi se non voglio perdermi
dietro a forme distorte del mio essere